Josè Van Roy Dalì

Josè Van Roy Dalì

Critico d’Arte  e Artista

“Sinfonia del colore”


Dalle onde ancestrali della memoria umana alle vertiginose fluttuazioni blu degli oceani, nelle opere d’arte amorevolmente create da Ileana Della Matera.

Per apprezzare e meglio assimilare l’essenza delle opere di Ileana Della Matera, e in particolar modo dei suoi straordinari paesaggi marini piacevolmente accarezzati dal vento, bisognerebbe essere in grado di nuotare nel bel mezzo di una tempesta il cui turbinìo degli elementi sappia accordarsi correttamente con i brani immortali delle grandi melodie sinfoniche. Profondo blu, è la definizione che subito mi sovviene pensando alle sue opere, perché la capacità di spaziare egregiamente nelle numerosissime tematiche dell’infinito mutare degli elementi liquidi, definito mare, con le sue molteplici sfumature, è divenuta da tempo per l’artista di Colico, quasi motivo di vita, di studio e di impegno personale. Sollecitando continuamente il proprio talento alla quotidiana sfida riproduttiva alla meraviglia estetica della natura in ogni sua forma, l’artista si esprime attraverso le sue opere utilizzando, come linguaggio più adeguato, l’esperanto estetico del movimento degli elementi circostanti.
Se fossi un regista cinematografico, inizierei le riprese filmate del mio capolavoro, sostando con adeguata insistenza sulle grandi onde, eternamente persistenti nelle meravigliose marine di Ileana Della Matera, inserendo come sottofondo sonoro: “Musica sull’acqua” suite n. 1 di Haendel con l’immediata sovrapposizione sonora di Allegro n.3 “Il bel Danubio blu” di J. Strauss Jr. per non correre il rischio di affogare metaforicamente e volontariamente nelle atmosfere bluastre di un’opera d’arte concepita, solo apparentemente dall’autore, quasi egoisticamente più per sé che per gli altri.
L’intenzione è ovviamente smentita dal carattere personale dell’artista e dall’impegno della stessa nel proporre al fruitore finale dell’opera e cioè l’osservatore, ogni suo sentire profondo verso l’elemento principale, eterno protagonista delle sue attenzioni artistiche, e contemporaneamente offerto ad un pubblico talvolta distratto, come condivisione collettiva della capacità quasi perduta dall’essere umano di scorgere, nella semplicità di un tratto compositivo, il senso genuino della meraviglia.
Nelle poliedriche personalità che convivono felicemente in una singola persona e nelle diverse discipline artistiche che la stessa elabora con impegno certosino, spaziando dalle note musicali di un pianoforte alle immagini fotografiche del proprio obiettivo e, ancora, alle numerose “fotografie” pittoriche tra le quali non si può fare a meno di notare: “Ritratti”, “l’amore sacro”, “Paternità”, pastelli su cartoncino del 1996 dai cui tratti emerge una esplicita dichiarazione d’amore dell’artista per tutto ciò che di bello la circonda e la affascina, è quasi gioco forza vagare con lo sguardo verso “Energia azzurra” oppure “Maroso”, due oli su tavola del 2005 e su altri svariati metri quadri di tela in cui Ileana ha steso infinite pennellate di blu, dando vita ai minimi dettagli del proprio mare personale, ove è facile percepire le lezioni di alcuni tra i grandi intramontabili maestri del passato, che sembrano aver guidato virtualmente, per alcuni momenti, la mano dell’artista.
Dalla quiete apparente respirata nell’opera di Monet “Barche: regata ad Argenteuil”, attualmente visibile a Parigi nel Museo del Louvre, che Monet dipinse nel 1874, in cui sole, luce, colore, gioia e movimento si fondono nelle vibrazioni di luci offerte dalla Senna all’occhio sensibile del grande artista, ai movimenti più accentuati e vorticosi delle grandi onde dai vaghi riferimenti all’opera del grande artista giapponese Utagawa Hiroshige (1798-1858) che fece, della famosa onda e del suo peculiare modo di interpretare il mare, il suo vessillo personale, diviene più facile intravedere nelle opere di Ileana Della Matera, tra gli spumosi tracciati delle onde marine che si sovrappongono in un coro ipotetico, nella perpetua fusione degli umani intenti da perseguire attraverso un gesto che si fa arte, il desiderio comune di misurarsi con la forza e la meraviglia degli elementi, nella grande sfida riproduttiva che, come atto d’amore e di rispetto dell’armonia estetica universale, ci sorprende e ci gratifica.
Quindi, se in un momento qualsiasi della vostra esistenza, un giorno, nei pressi di una spiaggia qualunque, nel momento in cui il mare cominciando ad agitarsi e a mostrare le sue onde più vigorose seguite assiduamente dal volo di un gabbiano, notevolmente affine al più noto Jonathan Livingstone magistralmente descritto qualche tempo fa in un romanzo da Richard Bach, vi giungessero, quale mirabile accompagnamento, assieme alla tradizionale “voce” del vento e dei flutti, le note inconfondibili del Dies irae di Verdi, guardatevi bene attorno e, se vi capitasse di scorgere una donna intenta a dipingere col blu più intenso le sue onde preferite, adeguando il movimento di ogni pennellata ai meravigliosi brani universali, coniugandoli con la sua pittura in una porzione di mare … quella è Ileana Della Matera che vi sta inviando un messaggio.

Roma 13.03.2010